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sabato 20 agosto 2016

La differenza tra il sole e la luna



La differenza tra il sole e la luna è che uno risplende di luce propria mentre l'altra di luce riflessa. Quando ti ami e ti basti, quando emani la tua luce, sei come il sole, scaldi e illumini anche gli altri. Quando hai bisogno di qualcuno per brillare, di un sole, allora sei come la luna, brilli solo in sua presenza. Quando due soli si incontrano non dividono la propria luce ma la condividono, moltiplicandola così per due e splendendo quindi insieme il doppio che singolarmente. Quando due lune cercano una nell'altra un sole che le faccia risplendere, si ritrovano ad essere entrambe in ombra. Fortunatamente ognuno di noi è un sole, l'importante è riconoscerlo... riconoscersi.

Fausto Novelli

sabato 13 agosto 2016

Asseconda la tua Vera Natura



Considera il fatto che hai scelto tu di essere qui ora nel Qui e Ora determinati dallo Spazio e dal Tempo. Ricorda anche che proprio le limitazioni a cui sei soggetto in questo contesto spazio-temporale hanno stuzzicato il tuo appetito e fame di possibilità di sperimentare l'opposto della tua Vera Natura. Ciò non di meno puoi sperimentare, assecondando la tua volontà, la tua Vera Natura partendo da questo stesso contesto dimensionale: esprimere la tua Divinità infrangendo le leggi della materia, le stesse leggi che hai creato per fame di esperienza. 

Fausto Novelli


venerdì 12 agosto 2016

Compassione e Distacco



Puoi sperimentare la Compassione solo quando ti identifichi con l'Uomo. Questo perché in questa veste comprendi cosa sia il dolore e la pena, in quanto ne hai fatto o ne stai facendo esperienza. Quando la Consapevolezza muta e ti identifichi con il Divino la Compassione si dissolve lasciando spazio alla consapevolezza che coloro che si identificano con l'Uomo sono in realtà Esseri Divini che volutamente immemori della loro Vera Natura fanno esperienza della mortalità e del dolore che può comportare, così come della gioia. Il Risveglio consente di passare da uno di questi stadi di Consapevolezza all'altro per il semplice motivo che, nonostante si comprenda la vera Natura Divina degli Esseri che fanno esperienza di questo Mondo delle Apparenze, allo stesso tempo si comprende quanto il dolore sia nella sua esperienza reale. Il risvegliato è capace di Compassione quanto di Distacco.

Fausto Novelli

giovedì 11 agosto 2016

Siate Imperatori



SE QUALCOSA NON VI PIACE DITE NO! MA UN "NO" SECCO CHE PARTA DA DENTRO E CHE ERUTTI AL DI FUORI PLACIDAMENTE, MA CHE SIA CHIARO IN TUTTO L'UNIVERSO CHE SE UNA COSA NON VI PIACE NON VI PIACE E CHE, SE NON VI PIACE, NON NE FARETE ESPERIENZA. IMPONETEVI CON FERMEZZA PERCHÉ SIETE GLI IMPERATORI DEL VOSTRO REGNO: NON SIETE AL MONDO PER FARE ELEMOSINA DI "SÌ NON SPONTANEI" MA PER RICORDARE AGLI ALTRI CHE SONO IMPERATORI QUANTO VOI.

Fausto Novelli

mercoledì 10 agosto 2016

Calma e Consapevolezza



Dove vi è calma interiore vi è consapevolezza,
dove vi è consapevolezza vi è calma interiore.
Questi due stati dell'Essere sono inscindibili:
dove esiste l'una immancabilmente coesiste l'altra.

Fausto Novelli


martedì 9 agosto 2016

Ricorda



Un anno fa veniva a mancare mio padre.
Lo ricordo citando le frasi che era solito ripetere
e alle quali ha dato un senso con il suo esempio.





lunedì 8 agosto 2016

La chiave




Non delego a nessuno le mie sconfitte
non attribuisco ad altri le mie vittorie
Mi sono assunto le mie responsabilità
tutti i meriti e gli scomodi demeriti

Questa è la chiave della mia libertà

Fausto Novelli

domenica 7 agosto 2016

E fra me e me penso, che mondo meraviglioso



Il 4 agosto 1901 nasceva a New Orleans Louis Armstrong, immenso trombettista e cantante jazz. Qui una tra le sue canzoni più conosciute e meravigliose:
“What a wonderful world”


"Che mondo meraviglioso"

Vedo alberi verdi, anche rose rosse
Le vedo sbocciare per me e per te
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso

Vedo cieli blu e nuvole bianche
Il benedetto giorno luminoso,
la sacra notte scura
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso

I colori dell'arcobaleno,
così belli nel cielo
Sono anche nelle facce
della gente che passa

Vedo amici stringersi la mano,
chiedendo "come va?"
Stanno davvero dicendo "Ti amo"

Sento bambini che piangono,
li vedo crescere
Impareranno molto più
di quanto io saprò mai
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso
Sì, fra me e me penso, che mondo meraviglioso

Traduzione della canzone "What a wonderful world" interpretata da Louis Armstrong

sabato 6 agosto 2016

Non siamo mai soli



Ce la puoi fare, non sei solo, non lo sarai mai. Ricorda che altri prima di te hanno intrapreso la strada che conduce alla realizzazione del proprio progetto di vita. Sappi che per quanto l’obiettivo ti possa sembrare lontano, tu hai le risorse per raggiungerlo e centrarlo. Se il tuo obbiettivo ti riempie dentro, ti trascina nel fantasticare, non ti lascia un attimo solo, allora stai sicuro che se ti metterai in gioco vivrai il tuo sogno, vincerai la tua sfida. Non scoraggiarti, se cadi mettiti un cerotto e prosegui. Non siamo qui per accontentarci di quello che passa il convento, siamo qui per avere solo il meglio. Non sei solo e altri prima di te hanno sfidato se stessi per raggiungere il tuo stesso ambito traguardo, ti siano di ispirazione e incoraggiamento. È vero, a volte tutto sembra remarci contro, non importa, in quelle occasioni rema per quello che puoi, le correnti avverse non sono eterne, le acque si calmeranno e potrai procedere e respirare. Trasforma lo sconforto in un amico che ti aiuta a capire quanto ciò che aneli sia importante per te, non distogliere lo sguardo dalla meta. Se ti sentirai stanco, riposa. Se non riuscirai a correre, cammina. Più ti avvicinerai al traguardo e più ti sentirai forte e motivato, in una spirale di fiducia spronante. Non sei solo, non lo sarai mai. Il lavoro più grande è stabilire e sentire l’obbiettivo. Tutto il resto verrà di conseguenza. Prendiamo a esempio la mia esperienza con il Cammino di Santiago, quando sono partito avevo davanti a me 790 km da affrontare a piedi con uno zaino da 11 chili sulle spalle. La meta? Arrivare a Santiago e appoggiare la mano sulla colonna della cattedrale che prometteva la realizzazione di un desiderio come ricompensa per il pellegrinaggio. In 30 giorni ho raggiunto la mia meta! 790 km sono una sfida, ma quando porti nel cuore il traguardo, un passo alla volta arrivi dove vuoi arrivare. Attraversando la Spagna, sul sentiero capita che ti esortino con un “Ultreya!” o un "Suseya!": ambedue incitamenti a proseguire. Non siamo mai soli, ci sarà sempre qualcuno a incoraggiarci, qualcuno ad accompagnarci per un tratto del nostro percorso verso la nostra meta, verso la vita che desideriamo.

Suseya a tutti!
Fausto Novelli


P.S.
"Ultreya e Suseya": Entrambe le parole derivano dal latino, ultreya = ultra (più) ed eia (avanti), mentre suseya potrebbe tradursi = avanti verso l’alto.
Fonte:http://www.monzatoday.it/cronaca/curiosita-sul-cammino-di-santiago-de-compostela.html

venerdì 5 agosto 2016

Riprova sociale


"La legge della riprova sociale afferma che,
in mancanza di un modello comportamentale
conosciuto, tendiamo a ritenere valido il modello
comportamentale assunto dalla maggior parte
delle persone che ci circonda"

"In mancanza di un modello comportamentale
tendiamo a ritenere valido il modello
comportamentale assunto dalle altre persone"


Da questo comportamento di massa nascono le tendenze, le mode. Non c'è niente di male a guardare cosa fanno gli altri. Il problema, semmai, è che se fai le stesse cose... con ogni probabilità finirai per ottenere risultati simili a loro.

Testo tratto da "Il Potere del Cervello Quantico" di Italo Pentimalli e J.L.Marshall



mercoledì 3 agosto 2016

Il pensiero propositivo



Il vero pensiero positivo è quello propositivo: trasformate “stare bene” in “adoperarsi per stare bene”. Esistono persone che dicono "Voglio stare bene!" ma poi non fanno niente perché accada, non prendono decisioni utili, rimangono nel loro pantano, si lamentano e continuano a dire "Ma io voglio stare bene!" ma poi non fanno niente perché accada, non prendono decisioni utili, rimangono nel loro pantano, si lamentano e continuano a dire "Ma io voglio stare bene!" ma poi non fanno niente perché accada, non prendono decisioni utili, rimangono nel loro pantano, si lamentano e continuano a dire "Ma io voglio stare bene!" ma poi non fanno niente perché accada, non prendono decisioni utili, rimangono nel loro pantano, si lamentano e continuano a dire "Ma io voglio stare bene!" ma poi non fanno niente perché accada, non prendono decisioni utili, rimangono nel loro pantano, si lamentano e continuano a dire "Ma io voglio stare bene!"...

Ma poi?

Fausto Novelli

martedì 2 agosto 2016

Quale sarà il tuo prossimo ruolo?



Può davvero qualche cosa accadere, un evento manifestarsi nelle nostre vite, senza avervi contribuito in qualche forma o in qualche modo? Possiamo davvero escluderci dalla responsabilità di avere reso la nostra vita quello che è compiendo le nostre scelte e decidendo per una cosa piuttosto che per un'altra? È davvero così rischioso dire: "Sì, dopotutto io sono sempre stato in prima linea nel fare le scelte che mi hanno condotto fino a qui, ho sempre avuto l'ultima parola"? È ovvio che altri hanno contribuito a creare la nostra realtà, ma non è forse vero che l'hanno fatto nella misura in cui glielo abbiamo permesso, concesso? Siamo davvero vittime? Esistono carnefici? E se ti dicessi che tu per primo sei il carnefice di te stesso? Se ti dicessi che sei stato tu a dirigere la commedia della tua vita trasformandola in un film che porta in primis la tua firma? Ti senti sollevato? No? È vero, può risultare più facile rivestire il ruolo di vittima quando le cose non girano nel modo in cui vorremmo, ma fino a che punto? E se ti dicessi che puoi riappropriarti del tuo ruolo di regista e di protagonista della tua vita? E se ti dicessi che sei sempre stato regista e protagonista? Non solo, se ti dicessi che tu nella vita degli altri sei un figurante, un coprotagonista, una comparsa o un cameo? Tu puoi scrivere o riscrivere a tuo piacimento la sceneggiatura della tua vita e partecipare alla stesura di quella altrui. Sei una vittima, ti reputi una vittima? Ci vuole coraggio a riconoscersi nel ruolo di carnefice, soprattutto quando risultiamo essere i carnefici di noi stessi ma, e dico ma, nel palcoscenico della vita ognuno ha il suo ruolo, un ruolo che in definitiva si sceglie. Lascia andare la gravità con la quale guardi gli eventi conflittuali della tua vita, se ti sta stretto il tuo personaggio cambialo, ne hai facoltà. Puoi scegliere se essere vittima o carnefice, protagonista o antagonista, buono o cattivo. Scegli chi essere, fino a ora hai scelto di essere chi sei adesso, quale sarà il tuo prossimo ruolo? Pensaci, sceglilo e interpretalo al meglio!

Fausto Novelli

lunedì 1 agosto 2016

Punta tutto su di te



È pericoloso osare? Oh certo che lo è! È importante osare? Dipende da te. Cosa vuoi dalla vita? O meglio, cosa vuoi da te stesso? Quello che vuoi è così importante da rischiare tutto? Rischieresti tutto per essere il miglior te stesso di sempre? È un salto nel vuoto ma, a tal proposito, voglio condividere con te quello che mi disse il mio istruttore subito prima di lanciarmi per la prima volta col paracadute: "Non è vero che sotto di noi c'è il vuoto, sotto di noi c'è l'aria!". Non avere paura di osare, quello che ti frega è l'ignoto, la paura di non sapere come andrà a finire. La paura di non riuscire. La paura di fallire. Ma poniti questa domanda: "Cosa ho da perdere?". Se la risposta è "Tutto" allora sei sulla buona strada per rinunciare o per osare. Se hai da perdere tutto e non ami l'azzardo allora punterai ben poco sulla scommessa chiamata vita. Se hai da perdere tutto ma sei disposto a perderlo allora sei sulla strada che conduce al risultato. Chi osa si mette in gioco in mille modi sapendo che è l'unico modo per restare vivo, per vivere. Non siamo qui per elemosinare giorni disposti uno dietro l'altro aspettando che la noia ci ingoi, siamo qui per trasformare la noia in una sfida più grande: rendere la vita eccitante! Come trasformerai la tua noia in eccitazione? Uno chef è mosso dall'eccitazione nel creare i piatti migliori tra i migliori. Uno scrittore dallo scrivere il libro perfetto, un best-seller. Un progettista dal disegnare la struttura più stupefacente di sempre. Un motivatore dall'eccellere al punto di ispirare l'eccellenza a chi gli si rivolge. E tu? Ti sei mai chiesto davvero chi vuoi essere e cosa vuoi fare di te stesso? Potresti voler essere uno scultore e scolpire in modo sublime, un professore che ispira i suoi studenti con la propria passione, un monaco che con la sua pace interiore trasforma il suo mondo interiore e quello esteriore. È pericoloso osare? Chiaro che lo è! Nessuno lo mette in dubbio. Nell'osare c'è un 50% di probabilità di riuscita e la percentuale sale in modo esponenziale in base alla tua fede, alla tua fede nella riuscita. È qui che molti vanno in crisi. Osare significa credere, credere in ciò che si fa e in se stessi. Chi non ci crede non sta osando, sta fallendo in partenza e in questo caso allora sì, è meglio non osare, sarebbe troppo rischioso. Chi osa e riesce nella sua personale impresa ha dalla sua la fede e un pizzico di follia, anche più di un pizzico a volte, ma è normale: per osare occorre essere Visionari, fare un salto nel blu aspettandosi che il paracadute si apra, credere in una vita migliore e mettersi in moto perché accada, immaginare un mondo migliore e mettersi in gioco perché lo sia. Osare è sempre una scommessa ma la domanda è: scommetteresti tutto su te stesso? Rispondi sinceramente a questa domanda e continua a farlo finché la risposta sarà un gigantesco "SI", allora e solo allora OSARE sarà una scommessa vincente.


Fausto Novelli

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